Il progetto “LIBERA IL TEMPO 3” nasce da un lavoro di rete che ha coinvolto diverse associazioni del comasco che si interessano di “salute mentale” (coordinamento PSICHE-IDEE composto da 6 associazioni del territorio); recentemente al gruppo si è aggiunto anche il “CRAL”dell’ASL di Como.
Alcune sono associazioni di familiari e volontari : ASVAP 5, CUMBALL, LA MONGOLFIERA, altre di utenti – operatori – volontari : GLOBAL SPORT LARIO, N.E.P., SOLIDARIETA’ E SERVIZIO. Ognuna ha una storia diversa alle spalle e una modalità diversa di intervento. Alcune fanno riferimento all’area del volontariato sociale, altre sono più vicine ai servizi territoriali pubblici. Si sono trovate però unite nell’affrontare un bisogno che sentivano tutte come scoperto, un bisogno che i servizi non riescono ad affrontare: il tempo libero delle persone con problemi psichici. Da questa unità di intenti era nato il primo progetto “Libera il tempo” che è stato presentato al Bando Volontariato 2008 ottenendone l’approvazione.
I risultati che abbiamo raggiunto il primo anno , riguardanti soprattutto la formazione del gruppo e il suo consolidamento, insieme al desiderio che esprimevano in modo netto gli utenti di portare avanti l’esperienza, ci hanno fatto proseguire nel 2011 . Dagli incontri che periodicamente abbiamo portato avanti con i volontari e i 2 educatori sono emersi anche risultati che avevamo auspicato ma che non erano per nulla scontati: la maggiore autonomia degli utenti nell’organizzare uscite di piccoli gruppi anche in altri momenti della settimana, favoriti dall’iniziativa di alcuni di loro che maggiormente si responsabilizzavano e che portavano nel gruppo interessi più sentiti. Il sabato in Circoscrizione 7 (2 volte al mese) rimaneva sempre il momento dell’incontro di tutto il gruppo, quasi una festa ogni volta. Anche per noi responsabili delle associazioni, che a turno siamo presenti per favorire una maggiore comunicazione, la partecipazione al sabato significa respirare un’aria di accoglienza, amicizia, allegria che non è facile trovare oggi in contesti “normali”. I volontari coinvolti, superate le comprensibili paure iniziali, più forti e sicuri nell’accompagnare soprattutto gli utenti che hanno “un passo più lento”, sono stati sicuramente fondamentali in questo processo. Così come è risultata vincente la formula dell’educatore “presente con discrezione”, vale a dire mai nelle uscite tranne nelle gite particolari “fuori-porta”, sempre presente però il sabato in circoscrizione e sempre raggiungibile e disponibile telefonicamente. Formula che ha permesso un coordinamento e un sostegno volutamente “leggero”.
Nel tempo sono stati accolti nuovi utenti inviati soprattutto dai CPS riuscendo ad inserirli nel gruppo, solo per alcuni la distanza ha giocato negativamente, ci sono purtroppo, specie sul il lago, tempi lunghi di trasporto.
Sono state sondate varie proposte che il territorio offriva nei fine-settimana seguendo naturalmente gli interessi che emergevano nel gruppo e la gratuità o quasi delle offerte. Si sono visti film, spettacoli teatrali, mostre , si è partecipato a feste locali o iniziative varie organizzate dai comuni , come quelle in occasione del Natale. Si è andati sul battello e in treno. Si è andati a Genova e a Villa Carlotta. E’ stata organizzata al termine del primo anno di progetto una festa presso il locale del “Luglio portichettese”, che è esso stesso gestito da volontari. Si è promosso il Progetto sia nei servizi territoriali, che in momenti più ufficiali come convegni o conferenze, suscitando sempre interesse e approvazione. Insomma si è fatto molto, sia in termini di lavoro volontario che di obbiettivi raggiunti rispetto a quello che ci proponevamo: favorire la maggiore autonomia possibile nelle persone con problemi psichici, insieme ad un maggior inserimento e scambio con le realtà aggreganti già esistenti. Una cosa non eravamo riusciti a portare avanti : un’alleanza che durasse nel tempo con altre associazioni, o gruppi sociali focalizzati sul tempo-libero, la disponibilità ci è stata sempre data ma nei fatti è rimasta solo un’intenzione. E’ una criticità che in parte con questo nuovo progetto proviamo a superare.
Oggi infatti dopo aver compiuto molta strada insieme, più ricchi di esperienza e anche di nuove idee nate sul “campo” presentiamo un nuovo progetto che tiene conto sia della forza di essere diventati un gruppo, sia della voglia di “sperimentare”, di andare avanti . La prima novità sta nell’entrata nel coordinamento di un nuovo soggetto : il C.R.A.L. ASL. L’incontro nasce anche da una vicinanza fisica, infatti il circolo gestisce un locale, piccolo bar e servizio ristorazione, in via Castelnuovo 1, nell’ex area del ex O.P.P.. Dopo anni di mancanza di un punto di ristoro in un’area in cui ci sono molti uffici e ambulatori ASL, nonché servizi e residenze del D.S.M.(Sant’Anna) finalmente è stato riaperto questo simpatico locale. Già ora in collaborazione con “LAVORO E PSICHE” c’è in atto un inserimento lavorativo a favore di una persona fragile . L’idea che però insieme abbiamo maturato è di coinvolgere, con modalità e tempi che valuteremo insieme agli educatori e ai volontari, il gruppo di LIBERA il TEMPO nell’apertura il sabato-domenica del locale. Attualmente infatti tutto è chiuso dal venerdì al lunedì. L’idea è di sperimentare momenti di incontro, non centrati solo sull’offerta bar-mensa. Il CRAL infatti articola la sua attività in 4 settori : sportivo; culturale-artistico; turistico-ricreativo; commerciale. Il nostro interesse è centrato soprattutto sui primi tre. E’ proprio nel DNA di questo gruppo promuovere attività in questi ambiti che per noi sono prioritari e quindi ci è parso naturale vedere una sinergia fra le nostre realtà. Il fatto che esista un locale commerciale non è da intendersi come motivazione lavorativa per i nostri utenti ma solo come un luogo di incontro che può facilitare contatti sociali. Sarebbe poi auspicabile che le persone di “Libera il tempo” partecipassero alle attività organizzate dai soci, singolarmente o a piccoli gruppi come avviene già spontaneamente. Ci è parsa un’occasione interessante perché può offrire in modo naturale possibilità di integrazione e socialità in un ambiente accogliente.
Un altro aspetto che vogliamo sottolineare è la competenza e l’affidabilità di alcuni utenti che sono diventati dei “facilitatori naturali”. Riconoscere questo cambiamento che è avvenuto gradualmente ma che non si può non vedere ci ha spinto a pensare un ruolo che potesse dare loro gratificazione e maggior responsabilità. Abbiamo pensato che il primo riconoscimento fosse di affidare loro la promozione del progetto. Intendiamo organizzare una serie di incontri sia nell’ambito socio-sanitario che sociale, sia del volontariato che della cittadinanza per far conoscere il progetto, attrarre nuovi volontari e in alcune situazioni raccogliere fondi. Fino ad oggi questa attività è stata promossa dai responsabili dell’associazione, ora pensiamo di creare delle situazioni in cui gli utenti stessi diventino protagonisti.
Non è però nostra intenzione abbandonare gli incontri del sabato in “circoscrizione7”, che hanno continuato in questi anni a darci la possibilità di usufruire gratis di un punto di incontro in centro città, confortevole e adatto per dimensioni e arredamento (il grande tavolone intorno al quale nascono discussioni, scherzi,proposte,amicizie, abbuffate, impegni…in un apparente disordine che abilmente gli educatori rivisitano,risistemano restituendo poi non solo un’agenda di iniziative, ma soprattutto la sicurezza di “esserci”, per ritrovarsi dopo 15 giorni ricominciando da capo a tessere quella tela di socialità che fa cosi “bene” a tutti, persone più o meno “fragili” e persone più o meno “normali”). E’ il luogo dove la persona a cui viene proposto l’inserimento conosce il gruppo e dove può, poco per volta, trovare il “suo” angolo e integrarsi. Il luogo dove c’è chi cammina più veloce e chi più lento, senza giudizi e pregiudizi, perché si sta lì, tutti insieme , utenti volontari ed educatori per andare oltre i “pregiudizi”.